La vasodilatazione provoca necessariamente un aumento del flusso dei nutrienti e della quantità di ossigeno ai tessuti migliorandone il trofismo e le attività cellulari.
La vasodilatazione dei settori arteriosi, venosi e linfatici provoca necessariamente un incremento del deflusso emo – linfatico con grande miglioramento del drenaggio e quindi con una notevole azione antiedema particolarmente utile in tutte le situazioni di flogosi.
Con l’edema si allontanano anche le varie chinine algogene che si situano all’interno del focolaio infiammatorio (bradichinine, catecolamine, istamina, PGE2, leucotrieni, etc) che, insieme alla neoformazione di oppioidi endogeni, spiegano la spiccata azione antidolorificadella metodica.